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FAQ

Altre domande? Qui trovi le domande più frequenti e le risposte riguardanti sintomi, protezione e trattamento di verruche genitali (condilomi acuminati), cancro al collo dell'utero ed altre forme di cancro della regione genitale.

Cos'è l'HPV?

Questo termine indica un virus, il papilloma virus umano. È molto diffuso e ne esistono più di 200 tipi, di cui circa 40 colpiscono l’area genitale. Alcuni tipi di HPV causano verruche sulle mani e sui piedi, altri sono sessualmente trasmissibili. Questi ultimi vengono suddivisi in due gruppi. Nel primo rientrano le verruche genitali (condilomi acuminati) o le verruche orali, nel secondo quelli che possono causare il cancro, soprattuto al collo dell’utero, ma anche alla vagina, al pene, all’ano e alla gola.

I virus HPV genitali si trasmettono mediante il contatto diretto con la cute e le mucose. Ciò accade principalmente durante i rapporti intimi o sessuali ed anche senza un rapporto sessuale completo. La trasmissione può avvenire anche facendo sesso orale, contagiando così la gola.

Le infezioni da HPV sono le malattie a trasmissione sessuale più frequenti. Il 70 – 80% della popolazione sessualmente attiva viene contagiata da HPV nel corso della propria vita.

I tipi di HPV ad alto rischio possono infettare le cellule della vagina, della vulva, dell’ano e del collo dell’utero. Nella maggior parte dei casi l’organismo è in grado di eliminare il virus. Se però non riesce a farlo, il virus provoca in alcuni casi delle alterazioni definite lesioni precancerose. Se tali lesioni non vengono trattate possono degenerare in cancro. Il cancro del collo dell’utero è la forma più frequente di cancro causato da HPV ed è quasi esclusivamente attribuibile ai virus HPV: nel 2008 il medico e ricercatore tedesco Harald zur Hausen è stato insignito, per questa scoperta, del premio nobel per la fisiologia e la medicina.

Due tipi di HPV (16 e 18) causano circa il 70% dei casi di cancro al collo dell’utero; dei restanti casi, il 20% circa è causato da sei tipi di HPV (31, 33, 35, 45, 52, 58) e il 10% da circa altri dieci tipi di HPV.

 

Il cancro al collo dell’utero è causato quasi esclusivamente dai virus HPV; nel 2008 il medico e ricercatore Harald zur Hausen fu insignito del premio Nobel per la medicina grazie a questa scoperta. Il cancro al collo dell’utero è una delle forme tumorali più frequenti nelle donne ed è il tumore da HPV più frequente. In Svizzera, una donna al giorno riceve in media una diagnosi di cancro al collo dell’utero ed ogni anno si registrano 80 decessi. Inoltre, ogni anno 5.000 donne in Svizzera ricevono diagnosi di lesione precancerosa al collo dell’utero di alto grado e devono sottoporsi ad esami complementari o a intervento chirurgico. Il cancro al collo dell’utero origina nel collo dell’utero, la parte inferiore dell’utero. Il cancro al collo dell’utero è una delle forme tumorali che possono essere identificate tempestivamente e trattate con successo. Ecco perché è importante che ogni donna si sottoponga regolarmente ai test di prevenzione durante la visita ginecologica.

Nella maggior parte dei casi le infezioni da HPV decorrono in maniera del tutto asintomatica e il virus HPV scompare spontaneamente. In alcune circostanze però è possibile che il virus determini la formazione di verruche genitali (condilomi acuminati) o lesioni precancerose, ad esempio a livello del collo dell’utero o dell’ano. Nelle adolescenti e nelle donne è possibile diagnosticare precocemente la presenza di lesioni al collo dell’utero durante i controlli ginecologici (ad esempio mediante screening con un pap-test o un test HPV). Negli adolescenti e negli uomini le verruche compaiono in modo visibile sul pene.
Se insorge a livello anale un’infezione da HPV rimane spesso inosservata. Lo sviluppo di un cancro all’ano può manifestarsi con diversi sintomi, come emorragie, pruriti, dolori o rigonfiamento dei linfonodi dell’area anale o inguinale.

Le verruche genitali (condilomi acuminati) sono escrescenze a forma di cavolfiore (talvolta anche piatte), che possono svilupparsi nell’area anale o genitale. A seconda delle pratiche sessuali, tuttavia, il virus HPV può diffondersi anche nella cavità orale. Le verruche sono innocue, ma decisamente inestetiche. Spesso non sono dolorose, anche se in casi molto rari possono divenire sintomatiche e causare prurito o bruciore. Il trattamento delle verruche genitali (condilomi acuminati) spesso si protrae per parecchi mesi a causa del rischio di recidive e talvolta è doloroso. Il 90 per cento delle verruche genitali è causato dai ceppi HPV 6 e 11.

Sì, oltre al cancro al collo dell’utero, svolgono un ruolo importante anche nello sviluppo di altri tipi di tumore. Ciò vale per una parte dei tumori a carico di ano, vagina, pene e gola. Sembra che i virus HPV possano favorire anche altri tipi di tumore, ma ciò è ancora in fase di studio.

Alcuni virus HPV possono causare diverse forme tumorali nella regione anale, genitale o nella gola. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, dopo un’infezione l’organismo è in grado di eliminare il virus. Se però non ci riesce, il virus penetra nelle cellule della mucosa causando alterazioni che, in alcuni casi, si trasformano in lesioni precancerose. Se tali lesioni non vengono trattate, i danni arrecati alle cellule possono attenuarsi e scomparire spontaneamente oppure diffondersi e degenerare lentamente in un tumore. Questa evoluzione può durare parecchi anni.
Le lesioni precancerose sono asintomatiche. Solo stadi avanzati possono causare ad esempio, nel caso di cancro al collo dell’utero, sintomi quali sanguinamenti, flussi maleodoranti, dolori o inspiegabile perdita di peso. Tuttavia, tali sintomi hanno in genere cause meno gravi.

Non esistono medicamenti in grado di debellare il virus, ma nella maggior parte dei casi, l’infezione si risolve spontaneamente dopo qualche tempo (nell’arco di due anni al massimo). Se al contrario persiste, le verruche genitali e le lesioni precancerose possono essere trattate con l’asportazione delle cellule anomale (laser, chirurgia, conizzazione). In generale, il trattamento delle lesioni precancerose è ben tollerato, ma può lasciare esiti cicatriziali che possono favorire aborti e parti pretermine.

La vaccinazione può offrire una buona protezione contro i virus HPV responsabili della maggior parte dei tumori causati da HPV. I preservativi offrono una protezione solo parziale (circa il 70 per cento), poiché il virus HPV può contagiare la cute dell’intera area genitale. I preservativi tuttavia riducono il rischio di infezione e sono indispensabili per prevenire altre malattie sessualmente trasmissibili come l’Aids o la sifilide.

Esistono due vaccini diversi in grado di proteggere da due tipi di HPV (HPV-16 e HPV-18, i cosiddetti ceppi ad alto rischio), che sono potenzialmente responsabili di diverse forme tumorali causate da HPV. Uno di questi due vaccini protegge anche da altri due tipi di HPV (HPV-6 e HPV-11) che possono provocare verruche genitali (condilomi acuminati).
Si stima che la vaccinazione contro i virus HPV di un 80 per cento delle adolescenti a partire dagli 11 anni di età, possa consentire di evitare in Svizzera circa 2.000 trattamenti di lesioni precancerose, 140 nuovi casi di cancro al collo dell’utero e all’incirca 50 decessi all’anno.

In Svizzera la vaccinazione è raccomandata a tutte le adolescenti e giovani adulte tra gli 11 e i 26 anni (preferibilmente prima del 15° compleanno) ed è a carico della cassa malati. Per una protezione ottimale si raccomandano 2 dosi tra gli 11 e i 14 anni e 3 dosi a partire dai 15 anni.

Come per qualsiasi altro medicamento, esiste il rischio di effetti collaterali indesiderati. Come reazione all’iniezione, ma non al vaccino HPV, sono stati osservati capogiri di breve durata («vista offuscata»).

Possono comparire anche arrossamenti e dolore in corrispondenza del punto di iniezione ed eventualmente mal di testa passeggero e febbre. Gli effetti indesiderati scompaiono rapidamente. In rari casi possono essere osservati sintomi da allergia come orticaria (<1 caso/1.000) o difficoltà respiratorie (<1 caso/10.000).

I medici sono obbligati a notificare gli effetti indesiderati della vaccinazione. Swissmedic, l’istituto svizzero per gli agenti terapeutici, tiene un registro di queste notifiche e in questo modo sorveglia costantemente la sicurezza dei vaccini. Gli istituti di questo tipo sono presenti in tutto il mondo.

Ogni cantone organizza un proprio programma vaccinale. Per informarsi nel migliore dei modi a tal riguardo è consigliabile rivolgersi al proprio medico o al servizio di medicina scolastica, che potrà fornirti altre informazioni sui virus HPV e rispondere ad ogni tua domanda. Il cerca-medico ti aiuta a trovare un medico nelle vicinanze.

I costi della vaccinazione per tutte le donne tra 11 e 26 anni sono coperti dalla cassa malati senza franchigia, se la vaccinazione rientra nell’ambito di un programma vaccinale cantonale. La vaccinazione contro i virus HPV può essere fatta anche al di fuori di un programma vaccinale, senza tuttavia rimborso dei costi. Domanda al tuo medico come viene regolamentata questa vaccinazione nel tuo cantone.

Sebbene sia preferibile fare la vaccinazione prima di iniziare ad avere rapporti sessuali, può comunque essere utile vaccinarsi anche successivamente. In ogni caso, la vaccinazione è efficace contro i tipi di HPV dai quali non si è ancora stati contagiati. In caso di dubbi e domande consulta il tuo medico!

I test di prevenzione consentono di identificare la popolazione di pazienti appartenente ad una categoria ad alto rischio di ammalarsi di tumore. Le donne possono fare prevenzione per il cancro al collo dell’utero. Oggi, in Svizzera, sono disponibili due tipi di test, il pap-test e il test HPV.

Durante l’esame di prevenzione, il ginecologo esegue uno striscio sul collo dell’utero e lo invia in laboratorio, dove viene fatto un pap-test o un test HPV. Si possono eseguire anche entrambi i test.

Lo striscio (pap-test) consiste nel prelievo di cellule dal collo dell’utero che verranno poi esaminate in laboratorio per individuare eventuali alterazioni cellulari. Questo metodo consente di individuare eventuali anomalie delle cellule e lesioni precancerose, anche se talvolta le lesioni precancerose non vengono identificate.

Un test HPV mostra la presenza del DNA di tipi di HPV ad alto rischio che possono causare il cancro. Siccome il cancro al collo dell’utero è causato quasi esclusivamente dai virus HPV, il ginecologo ottiene informazioni importanti che gli consentono di valutare il rischio di sviluppare un cancro al collo dell’utero.

Il pap-test verifica l’eventuale presenza di alterazioni patologiche delle cellule, che potrebbero portare a eventuali lesioni precancerose. Il test HPV verifica l’eventuale presenza di DNA dell’HPV, ovvero se è presente un’infiammazione da HPV, rivolgendo particolare attenzione alla presenza dei tipi HPV-16 e HPV-18 ad alto rischio. Siccome il cancro al collo dell’utero è causato quasi esclusivamente da HPV, il ginecologo ottiene informazioni importanti che gli consentono di valutare il tuo rischio di sviluppare un cancro al collo dell’utero e, se necessario, di richiedere ulteriori test.

Il test HPV è generalmente raccomandato solo a partire dai 30 o 35 anni di età. Il motivo è dovuto al fatto che un’infezione da HPV acuta, ovvero recente, dice ancora poco sul rischio di sviluppare un cancro. Occorre quindi chiarire e discutere con il ginecologo il tipo di test di prevenzione più utile nel singolo caso.

Importante: nonostante la vaccinazione contro i virus HPV, per una diagnosi precoce del cancro è necessario sottoporsi a regolari esami ginecologici di prevenzione.

Sì. La vaccinazione può offrire una buona protezione contro i tipi di HPV più frequenti, ma non contro tutti. Per quanto riguarda la prevenzione del cancro al collo dell’utero è importante ricordare che la vaccinazione non sostituisce l’esame di prevenzione del tumore! L’Ufficio Federale della Sanità Pubblica raccomanda infatti alla donne di sottoporsi con regolarità ai controlli di prevenzione del cancro al collo dell’utero anche dopo aver fatto la vaccinazione.

No, non ogni infezione da HPV causa anche il cancro. La maggior parte delle infezioni (90 per cento) viene combattuta in modo efficace dal nostro sistema immunitario e guarisce spontaneamente, senza che la persona interessata se ne accorga. Tuttavia, nel 10 per cento dei casi, il sistema immunitario non è in grado di liberarsi dall’infezione da HPV ed è per questo che l’infezione può portare a lesioni precancerose o anche a tumore.

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HPV in breve

Che cos’è l’HPV?

La sigla HPV sta per «papillomavirus umani». L’HPV è un gruppo di virus ampiamente diffusi. Ad oggi sono noti più di 200 tipi del virus. Viene fatta una distinzione tra i tipi di HPV ad alto rischio e quelli a basso rischio. Questi ultimi possono causare verruche genitali. I tipi ad alto rischio possono causare i seguenti tipi di cancro negli uomini e nelle donne: cancro del collo dell’utero, della vagina, del pene e dell’ano nonché cancro della bocca e della gola.

L’HPV si trasmette per lo più con i rapporti sessuali. L’HPV può essere trasmesso con tutte le pratiche sessuali, cioè di tipo vaginale, anale e orale. Con i rapporti orali, è possibile che si manifesti un’ infezione del cavo orale e della gola. Siccome il virus si trasmette per contatto cutaneo e mucoso diretto da persona a persona, un’ infezione può avvenire anche in seguito al petting, alle carezze e a baci più intensi. In rari casi, l’HPV si può trasmettere anche con il semplice contatto tra persone o con oggetti (infezione da striscio).

L’85-90% delle persone sessualmente attive si infetta nel corso della vita con l’HPV, per cui questo virus rappresenta la più comune infezione sessualmente trasmissibile al mondo.

La maggior parte dei tipi di HPV non causa sintomi visibili o percepibili e il virus scompare spontaneamente nel 90% dei casi. Non tutti i tipi di HPV a trasmissione sessuale presentano la stessa pericolosità. Alcuni tipi sono responsabili delle verruche genitali, innocue ma molto antiestetiche, mentre altri possono causare alterazioni cellulari, quindi lesioni precancerose e cancro. 
Nelle ragazze e nelle donne è possibile rilevare precocemente eventuali anomalie della cervice in occasione degli esami ginecologici di controllo, mentre per i ragazzi e per gli uomini non sono ancora disponibili dei test generalmente riconosciuti. Ma soprattutto, per gli uomini non sono disponibili neanche esami di routine o di screening.
Nei ragazzi e negli uomini, le verruche risultano visibili sul pene e a volte sull’ano. Nella regione anale, tuttavia, l’infezione da HPV passa spesso inosservata. Se si sviluppa un cancro anale, possono manifestarsi vari sintomi, come sanguinamento, prurito, dolore o gonfiore dei linfonodi nella regione anale o inguinale.

No, purtroppo l’infezione da HPV non si può curare, ma il virus scompare spontaneamente nel 90% dei casi. Se l’infezione da HPV causa delle lesioni precancerose, queste possono essere curate. Anche le verruche genitali causate dall’infezione da HPV possono essere curate, in parte con una speciale pomata o con l’asportazione delle verruche mediante laser, terapia del freddo (crioterapia) o intervento chirurgico.

Il sesso sicuro è importante e protegge da molte infezioni a trasmissione sessuale, ad esempio dall’HIV. Tuttavia, il preservativo maschile o femminile non garantisce la protezione completa dalle infezioni da HPV. L’HPV, infatti, può essere trasmesso anche attraverso la cute non ricoperta dal preservativo maschile o femminile. La vaccinazione contro l’HPV protegge dai tipi più comuni del virus ad alto rischio, che causano il cancro, come anche dai tipi a basso rischio, che causano le verruche genitali.

I tipi di HPV ad alto rischio sono i seguenti: 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59. Soprattutto i tipi 16 e 18 possono causare il cancro.

I tipi a basso rischio sono i seguenti: 6, 11, 40, 42, 43, 44, 54, 61, 62, 70, 71, 72, 74, 81, 83, CP6108. Essi possono causare la comparsa di verruche genitali, nel 90% dei casi da ricondurre ai tipi di HPV 6 e 11. La vaccinazione contro l’HPV protegge da entrambe queste due varianti.

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Cancro e verruche genitali da HPV

Come ha origine il cancro del collo dell’utero?

Il cancro del collo dell’utero viene provocato dai tipi di HPV ad alto rischio. In alcuni casi, in seguito all’infezione con tipi ad alto rischio possono comparire delle lesioni del collo dell’utero. La severità di queste lesioni dipende dalla quantità e dalla localizzazione delle cellule che si sviluppano in maniera anomala all’interno della mucosa (cellule infette). Per lo più, questa infezione guarisce spontaneamente. Quando però l’infezione da HPV persiste nel tempo, possono comparire delle alterazioni cellulari che possono trasformare le cellule sane in cellule tumorali. Questo processo può richiedere anni o decenni.

Il cancro del collo dell’utero è la quarta malattia tumorale maligna in ordine di frequenza nelle donne e la forma di cancro da HPV più comune. Il cancro del collo dell’utero viene provocato quasi esclusivamente dall’HPV. Solo 9 tipi ad alto rischio causano il 90% dei casi di cancro del collo dell’utero, di cui i due terzi dai soli tipi ad alto rischio 16 e 18. Questi 9 tipi sono coperti dalla vaccinazione. In Svizzera, circa 5000 donne presentano ogni anno lesioni precancerose di cancro del collo dell’utero. Nel nostro Paese, 260 donne ogni anno ricevono la diagnosi di cancro del collo dell’utero. Ogni anno, muoiono a causa di questo tipo di cancro 70 pazienti.

No. Il 90% delle infezioni guariscono spontaneamente. Nel 10% dei casi, l’infezione permane e in alcuni casi può condurre dopo diversi anni a lesioni precancerose. Anche queste, però, possono guarire spontaneamente o essere curate dal medico. In media, in seguito a un’infezione persistente da HPV, compare un cancro del collo dell’utero solo dopo 15-20 anni. Per questo sono così importanti le visite mediche di controllo periodiche, anche perché l’infezione rimane latente fino alla lesione precancerosa avanzata o addirittura fino alla comparsa del cancro.

Oltre al cancro del collo dell’utero, i tipi di HPV ad alto rischio possono causare anche altri tipi di cancro, tra cui il cancro della vulva, della vagina, del pene e dell’ano. L’HPV può anche causare il cancro della parte posteriore della gola (il cosiddetto carcinoma dell’orofaringe). Circa il 5% di tutte le malattie tumorali maligne in tutto il mondo viene causato da virus HP.

Prima viene somministrata, più la vaccinazione contro l’HPV protegge dal cancro del collo dell’utero, perché la migliore protezione si ottiene prima che si entri in contatto con il virus. Perciò, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) raccomanda la vaccinazione a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni d’età. Tuttavia, la vaccinazione è opportuna anche dopo i 14 anni o dopo la "prima volta", perché la maggior parte delle volte, non ci si infetta con l’HPV al primo rapporto sessuale. Anche quando si è già entrati a contatto con il virus, la vaccinazione protegge da tutti gli altri tipi pericolosi del virus e dalla reinfezione. L’UFSP raccomanda, quindi, la vaccinazione di tutte le giovani adulte fino ai 26 anni d’età. Una prova dell’efficacia della vaccinazione la fornisce, ad esempio, uno studio svedese condotto nel 2020 su oltre 1,5 milioni di ragazze e giovani donne tra i 10 e i 30 anni d’età. Questo studio ha dimostrato che le donne vaccinate contro l’HPV prima di aver compiuto i 17 anni presentavano un rischio di cancro del collo dell’utero ridotto dell’88%, rispetto alle donne non vaccinate.

Il cancro del collo dell’utero è uno dei tipi di cancro meglio curabili, se viene individuato precocemente. Le lesioni precancerose del cancro del collo dell’utero possono essere riconosciute nell’ambito dei periodici controlli ginecologici. Quando il medico scopre delle lesioni precancerose, dopo sei mesi viene spesso prelevato un nuovo striscio, per verificare la progressione. Se le alterazioni cellulari non regrediscono spontaneamente, vengono condotti altri esami e una terapia. Se necessario, il tessuto interessato può essere rimosso con un intervento chirurgico.

Le verruche genitali, denominate anche condilomi, sono provocate dai tipi a basso rischio di HPV. Questi tumori benigni non sono pericolosi per la salute, ma possono compromettere i rapporti e la sessualità. Le verruche genitali possono comparire in diversi punti dell’area genitale.
Nelle donne, compaiono spesso sulla vagina o sulle  labbra vaginali, negli uomini sul pene. ma si possono formare anche nell’uretra, nel canale anale, in rari casi nel collo dell’utero o in altre parti intime del corpo. Le verruche possono causare prurito, bruciore, piccoli sanguinamenti e sensazione di bagnato, dolore e possono compromettere o rendere addirittura impossibili i rapporti sessuali.
All’inizio, le verruche genitali sono piccoli noduli appiattiti, isolati o raggruppati e  difficilmente visibili a occhio nudo. Se continuano a svilupparsi, possono assumere una forma a cresta di gallo o a cavolfiore. 

In circa un terzo dei casi, le verruche genitali scompaiono spontaneamente, anche se ciò può richiedere dei mesi o addirittura degli anni.

La cura delle verruche genitali dipende dalla localizzazione e dalle dimensioni. Di regola, il medico prescrive una crema o una soluzione speciale, che il/la paziente applica per diverse settimane sui punti interessati. Le verruche genitali possono anche essere rimosse con un intervento chirurgico. Altri metodi di cura prevedono l’uso del laser, di una terapia a freddo o di un acido, in seguito al quale i tessuti della verruca muoiono.

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L’HPV nei ragazzi e negli uomini

Perché l’HPV interessa anche gli uomini?

Anche gli uomini possono essere colpiti da malattie tumorali maligne da HPV e dalle verruche genitali. L’HPV può provocare negli uomini il cancro dell’ano, del pene e tumori della testa e del collo. Il numero di tumori della testa e del collo correlati all’HPV negli uomini è aumentato costantemente negli ultimi decenni: negli Stati Uniti, ad esempio, vengono diagnosticati attualmente più tumori della testa e del collo da HPV negli uomini che tumori del collo dell’utero nelle donne.

Non tutti i virus HP sono uguali: ci sono diversi tipi di HPV. Si distingue soprattutto tra tipi di HPV ad alto rischio e a basso rischio. Questi ultimi possono provocare, sia nell’uomo che nella donna, la comparsa di verruche genitali. Si tratta di alterazioni cutanee (noduli) innocue, ma piuttosto antiestetiche e fastidiose nella regione genitale. I tipi a basso rischio comportano un rischio molto basso di comparsa di un cancro. I tipi ad alto rischio, quali HPV 16 e HPV 18, possono causare forme di cancro dell’area genitale.

All’inizio, l’infezione da HPV decorre senza sintomi, il che significa che non si avverte nulla. L’infezione da HPV di per sé non è pericolosa: nel 90% dei casi scompare spontaneamente. Se però l’infezione permane a lungo, possono comparire delle alterazioni delle cellule. Le cellule sane si trasformano gradualmente in cellule tumorali. Questo processo può durare anni o addirittura decenni. Inoltre, è possibile che le lesioni precancerose (denominate neoplasie intraepiteliali) regrediscano.

No, per gli uomini non esiste un test per l’HPV riconosciuto dal punto di vista medico. Se c’è il sospetto di un contagio da virus HP, gli uomini possono farsi visitare a fondo da un urologo o da un dermatologo. Tale visita può essere opportuna se la/il partner ha un’infezione da HPV.

Per lo più, è il medico di famiglia a occuparsi della consulenza in caso di sospetto di HPV.

Le ragazze e le giovani donne si sottopongono alla vaccinazione soprattutto per proteggersi dal cancro del collo dell’utero. Ai ragazzi e ai giovani uomini si raccomanda la vaccinazione contro l’HPV, perché questa può proteggere dal cancro dell’ano e del pene da HPV. Inoltre, la vaccinazione può proteggere anche dalle verruche genitali.
Tutte le vaccinazioni presentano anche un aspetto di solidarietà, perché così si evita la trasmissione del virus alla/al partner. I modelli di calcolo hanno dimostrato che il numero di infezioni da HPV regredisce rapidamente quando sia gli uomini che le donne si vaccinano contro l’HPV. Si è dimostrato, inoltre, che solo quando entrambi si vaccinano è possibile ottenere l’eradicazione del virus. Anche per questo aspetto è opportuno vaccinarsi.

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